News! Nasce "Ritmica in giallo"

Nasce "Ritmica in giallo", una serie di racconti appassionanti a sfondo giallo. Ne "Il mistero della pedana scomparsa" Ema è una giovane appassionata di ginnastica e di mistero. Alla vigilia di un'importante gara interregionale, la nuovissima pedana scompare lasciando tutti nella confusione più totale. Con le sue intuizioni e la voglia di risolvere il mistero Ema condurrà le indagini a una svolta...


Dal primo capitolo...
...Si sta scatenando un temporale. Quando è brutto tempo gli allenamenti sono ancora più belli. Ci si sente al sicuro in questo palazzetto, è come se con la sua imponenza ci proteggesse da ogni genere di pericolo. L’atmosfera ovattata rende tutto più magico, le vetrate con le gocce d’acqua che scivolano ci impediscono di vedere cosa c’è oltre, così ci si sente ancora di più parte di un universo piccolo piccolo, nel quale ogni cosa diventa importante, e non ci interessa quello che accade, fuori. Il nostro mondo è qui dentro, le facce delle compagne e della nostra insegnante sono familiari e rassicuranti. Il rumore dei nostri passi, attutiti dalla moquette, ci fanno sentire leggiadre come ballerine, e in fondo ballerine un po’ lo siamo. E’ tutto così bello, non so se riesco a trasmettere, a chi non appartiene a questo mondo, la meraviglia della ginnastica ritmica. Credo che amerò questo sport tutta la vita, anche quando sarò  molto anziana. 
Un bagliore squarcia il cielo e contemporaneamente se ne va la luce. Si resta praticamente al buio con le sole luci di emergenza che però ci impongono di interrompere gli esercizi. Susy teme che potremmo farci male, così ci ordina di sederci a terra e continuare a fare esercizi da ferme, in attesa che si riaccendano i fari centrali. Giulia ed io continuiamo a riscaldare la schiena. Siamo una di fronte all’altra nella posizione "couché" che richiede controllo della respirazione e impegno pressoché totali, ma ci scappa un sorriso, che in questa penombra prolungata è più eloquente di ogni parola detta. Ci stiamo dicendo silenziosamente che vorremmo non finisse mai il buio, la pioggia, l’allenamento di oggi, la gioia di stare tutte qui assieme, la paura bella della prossima gara, l’emozione che ti sale fino alla cima dei capelli subito prima di entrare in pedana, quando il presentatore  pronuncia il tuo nome e tu hai appena finito ti asciugarti le mani sulla tuta dell’allenatrice perché hai dimenticato l’asciugamanino nella borsa. Lei ti ha già accarezzato la schiena e ti spinge con affetto per darti coraggio e  la forza di dare il meglio di te in poco più di un minuto. Se poi trovi il giusto equilibrio tra la forma fisica e mentale ecco lì che la tua gara ti sembra la migliore di tutte, perché sai che la dura fatica degli allenamenti è stata premiata con un grande sorriso della tua insegnante e l’applauso del pubblico...

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